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PRODUZIONE

Dopo le nuvole

 

Alla società interessano gli individui soltanto nella misura in cui essi sono redditizi. I giovani lo sanno.

La loro ansietà nel momento d’affrontare la vita sociale è simmetrica all’angoscia dei vecchi al momento in cui ne sono esclusi.

 

Simone de Beauvoir, La terza età

La vicenda è ambientata in una provincia italiana contemporanea frequentemente abbandonata dai giovani. Al termine delle superiori, un gruppo di amici affronta le importanti scelte presentate da questo periodo. Nell’arco di poche settimane dovranno decidere cosa fare del proprio futuro, ma soprattutto della loro amicizia. Essendo alcuni di loro di natura artistica cercano lo sviluppo delle forze creative a livello locale in alternativa alla migrazione verso grandi poli. Il film pone perciò la domanda: “come sarebbe la vita di un giovane illustratore come Federico Fellini, oggi?” traendo liberamente spunto dall’opera e dalla biografia del cineasta Riminese. La storia si interessa di fenomeni sociali ed economici attuali parlando di mondo del lavoro, disuguaglianze, decentralizzazione economico-culturale e di precariato giovanile, esplorando il dibattito della “fuga dei cervelli”. È inoltre una meditazione sul passaggio del tempo, sui tempi della natura e sulla transitorietà dell’esistenza.

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Ancora 1
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Ancora 8

Stato di ebrezza 

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PRODUZIONE: Toed film  in collaborazione con Stemo production
PRODUTTORE: Claudio Bucci
REGIA: LucaBiglione

SCENEGGIATURA: Luca Biglione e Maddalena De Panfilis

 

Tratto da una storia vera

“Affetta” da comicità compulsiva, alcolizzata e dipendente da psicofarmaci, Maria Rossi finisce in un ospedale psichiatrico, iniziando un percorso doloroso e complesso per vincere le dipendenze. Quando si è ormai convinta che per lei non ci sia più nulla da fare incontra un'altra paziente, Beatrice, una ragazza psicologicamente delicata, con un passato disgraziato e un presente anche peggiore. Le due da subito formano un sodalizio tenero quanto surreale, che permetterà loro di fare ogni giorno dei passi in avanti, verso la via d'uscita dal tunnel in cui sono finite. Stato di ebbrezza è una storia vera, una storia di sofferenza, di smarrimento della propria identità, ma anche di grande speranza e conforto. E’ un messaggio di denuncia di un problema fortemente sottovalutato, specialmente i giovani, ma allo stesso tempo una testimonianza reale che dall’alcolismo se ne può uscire se adeguatamente supportati da strutture sanitarie efficienti. E’ il racconto toccante e commovente di come i rapporti umani, la condivisione dei problemi, la vicinanza della famiglia siano l’elemento indispensabile per uscire dall’isolamento e dall’emarginazione.

PREMI:

FESTIVAL DEI CASTELLI ROMANI-72' edizione  (2019)

  • miglior regia:  Luca Biglione

  • miglior attore: Andrea Roncato

  • miglior attrice: Elisabetta Pellini

FESTIVAL DI SALERNO - 2019

  • miglior film 72' edizione

FESTIVAL DI SIENA -23' edizione  (2019)

  • miglior produttore: Claudio Bucci

  • miglior film

Matricola enpals

Un film scritto e diretto da Fabrizio Borni

Un docufilm che racconta la storia di una professione, quella dei fotografi di scena, un tassello che completa l'enciclopedia immaginaria delle arti e delle professioni del Cinema. Un racconto a volte nostalgico, romantico, scritto e diretto da Fabrizio Borni, figlio di Sandro Borni. Raccoglie una serie d’interviste e testimonianze di esperti di cinema e di fotografia, tutte unite da una voce narrante che racconta, in un viaggio immaginario, la vita e la carriera di Sandro Borni, tra i set di Totò, Monica Vitti, Bud Spencer, Nanni Moretti e Francesco Nuti. Una professione che pare oramai scomparsa, ma in realtà scopriamo che niente finisce e tutto si trasforma.
Vediamo come oggi, invece, c'è spazio per i giovani che vogliono fare questo meraviglioso lavoro. I fotografi di scena, amati dagli attori e soprattutto dalle attrici, lodati dai registi per testimoniare la loro vita sul set, sono maestranze necessarie ai produttori per la promozione e la vendita del film stesso. Rappresentano un ruolo indispensabile per la diffusione della cultura cinematografica. Nel panorama culturale odierno, la velocità è un imperativo dei processi produttivi, non si riesce a percepire l'importanza della “lentezza”. Allo stesso tempo la grande tecnica e precisione sono le caratteristiche professionali dei fotografi di scena: personaggi discreti, senza troupe, né reparto, mai premiati ufficialmente, ma a cui il Cinema italiano e tutti noi dobbiamo molto.

PREMI:

FESTIVAL DI MONTECATINI -72' edizione  (2021)

  • miglior produttore: Claudio Bucci

  • miglior regista documentari: Fabrizio Borni

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LOCKDOWNLOVE

Lockdownlove.it

Un film di Anna Marcello

Scritto da Anna Marcello, Anna Elena Pepe, Luca Guardabascio. Prodotto dalla ToedFilm

Il lockdown ci ha messo tutti alla prova. Ognuno ha cercato di sopravvivere come poteva. Per Sabrina e Maria una soluzione è stata fare insieme lo smartworking da casa, senza che il loro capo lo sapesse, ovviamente.

Un giorno, a insaputa di Sabrina, Maria la iscrive a Lockdownlove.it, una chat su cui si organizzano dei party di GRUPPO a casa, ma super esclusivi (a detta di Maria) e a cui si può partecipare solo dopo aver mandato un tampone negativo! L’occasione perfetta arriva la sera in cui Giorgio, il marito di Sabrina, è impegnato per una “cena” di lavoro molto importante... Gli ospiti invitati da Maria non saranno proprio quelli che Sabrina si aspettava. Da uno shock iniziale cominciano una serie di divertenti malintesi che porteranno progressivamente la nostra protagonista, trascinata dall’amica disinibita, a lasciarsi andare. Contemporaneamente si scopriranno anche alcuni scheletri nell’armadio di Giorgio. La storia inizia come una comedy e diventa progressivamente più dark. Una coppia, a causa delle dinamiche innescate dalla pandemia, perde il proprio finto equilibrio e va fuori controllo travolta da un vortice di ipocrisie, realtà, finzioni e tradimenti. I due, forse ancora innamorati, non sanno più come ritornare indietro. Lockdownlove.it è una storia divertente a sfondo amaro e con un forte contenuto sociale che porta allo scoperto tanti meccanismi sbagliati che condizionano la coppia contemporanea.

PREMI:

FESTIVAL DI MONTECATINI: (2021)

  • miglior attore: Vincenzo Bocciarelli

  • miglior colonna sonora: Jason Piccioni

FESTIVAL DI SIENA: (2021)

  • miglior attore mensione speciale: Vincenzo Bocciarelli

  • miglior attrice: Anna Marcello 

Qualcosa brucia ancora

Un documentario di Daniele Gangemi.

Mario Venuti è uno dei più importanti cantautori siciliani viventi ed ancora in attività. Nato a Siracusa nel 1963, la sua carriera nel campo della musica inizia alla fine degli anni settanta, quando, accompagnato dall'amico Tony Carbone, suona a Catania in diverse cover band (arrivandosi ad esibire anche per i militari statunitensi di stanza alla base di Sigonella) fino al 1982, anno in cui, assieme ai fratelli Gabriele e Luca Madonia, i due amici fondano i “Denovo”. Il sodalizio artistico fra i quattro durerà meno di un decennio e, nel 1990, con all'attivo quattro album, un EP, centinaia di concerti e consensi di pubblico e critica, i quattro decidono di porre fine all'esperienza dei Denovo. Quattro anni dopo, nel 1994, Mario Venuti debutterà come solista: sarà solo l’inizio di una lunga e fortunata carriera, durante la quale realizzerà tra l’altro ben dieci album ed una raccolta. “Qualcosa brucia ancora” , come il titolo di uno dei suoi brani di maggiore successo, vuole essere l’occasione cinematografica per ripercorrere questi più di quarant’anni di vita, musica, passione ed aneddoti, alla scoperta del musicista e, forse soprattutto, dell’uomo. Un viaggio in punta di piedi tra le pieghe del tempo e dei ricordi lungo la linea impercettibile del destino che ha voluto accompagnare Mario Venuti in questo viaggio meraviglioso nel mondo della musica e dello spettacolo. Lo spettatore potrà infatti sentire direttamente dalla voce del cantautore, intervistato in esclusiva per l’occasione in modo scrupoloso ed esaustivo, tutto ciò che ha caratterizzato questo percorso professionale e di vita, ciò che l’ha segnato di più, chi l’ha accompagnato e come ha vissuto questi anni ed ogni singolo avvenimento importante. Un racconto lontano dall’ipersensazionalismo mediatico tipico dei giorni nostri, ma condotto con estremo rispetto del vissuto personale e professionale, attraverso la ricerca di una narrazione estremamente raffinata ed elegante, con un’attenzione speciale anche verso chi ha condiviso con lui, anche solo in parte, con infinito affetto, amicizia e stima questi anni. Tutto all’insegna di uno stile e ad un’estetica sobria, classica e rigorosa, che possa rendere onore alla storia di quest’uomo e professionista speciale senza però mai sovrastarla. Un viaggio unico attraverso il tempo e gli eventi che lascerà spazio sia visivo, con lunghe e lente carrellate in soggettiva realizzate con la tecnica suggestiva e ricercata del “camera-car” , che narrativo, attraverso aneddoti e rimandi sempre originali ed avvincenti, anche alla città in cui il cantautore siciliano ha scelto di vivere, quella che negli anni ‘90 fu ribattezzata mediaticamente “La Seattle d’Italia”: Catania, elemento cardine ed imprescindibile dalla narrazione della sua vita. A ciò si aggiunga una selezione meticolosa ed esclusiva all’interno de vasto materiale che compone l’archivio personale dell’artista, scoprendo e mostrando documenti spesso unici ed inediti che rappresentano un’anteprima assoluta per il pubblico. L’opera in più si avvale come colonna sonora delle irrinunciabili musiche, edite e non, del cantautore siciliano, dall’epoca delle prime incisioni con i Denovo ad oggi, come ulteriore strumento ed occasione di narrazione di ciò che è e rappresenta l’uomo e la sua musica all’interno della nostra storia in primis e di quella musicale in generale in seconda, ma imprescindibile, battuta.

Qualcosa brucia ancora
Una tela piena di colori

Una tela piena di colori

Un film di 

PREMI:

FESTIVAL DI MONTECATINI: 72' EDIZIONE (2021)

  • miglior attrice protagonista: Jessica Cortini

Social Pomodoro

Un film di : Fabrizio Borni con Claudio Sciara e Laura Allegrini

 

Può un pomodoro avere più follower di un’influencer? Se il pomodoro è social, si.

Una domanda apparentemente bizzarra, che racchiude il senso di un’esistenza “social ma non sociale”, in cui il “mi piace”, da semplice apprezzamento favorevole, diventa unità e strumento di misura del proprio valore personale. “Convergenze parallele”: le due parole che meglio sintetizzano l’evoluzione dei mondi e dell’approccio dei due personaggi: da un lato abbiamo Marco, che per lavoro fa il fattorino (consegna pizze) ripreso nel più quotidiano dei gesti, come fare la spesa in un mercato del suo quartiere mentre rientra a casa, una casa popolare come tante, con le notizie del TG in sottofondo a raccontare dello sfruttamento dei braccianti per la raccolta dei pomodori. Dall’altro lato invece c’è il mondo dell’influencer Veronica, ripresa mentre svolge il suo lavoro, fatto di selfie, di case dotate di ogni confort, costruite e arredate secondo le mode del momento. 

Un primo passo verso la convergenza dei mondi paralleli viene fatto con l’apparentemente innocua condivisione di Veronica della foto di Marco di un pomodoro, usata per il suo profilo social perché “più bello di me”. Il successo del “social pomodoro” è tale da non lasciare indifferente nemmeno Veronica che,da una prima frequentazione per pure ragioni opportunistiche, aprirà le porte della sua casa a Marco condividendo con lui la sua cena, dopo averlo riconosciuto nel fattorino che le ha appena consegnato la pizza.Il rap di Mada 167 chiude la storia, a ricordarci che i social non sono il male, ma l’uso che se ne fa a volte può esserlo.

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