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Image by Denise Jans

FILM

Ancora 1
Umami - il quinto sapore

Umami - il quinto sapore

REGIA Angelo Frezza 

SCENEGGIATURA Francesco Bonelli,  Umberto Carteni, Angelo Frezza 

CAST Karin Proia, Angelo Orlando, Daphne Scoccia, Enrico Oetiker 

PRODUZIONE G&E Film Production Service  GENERE Commedia 

DISTRIBUZIONE Toed 

Il film racconta di Anna Cardinali, caotica editrice, e Alessandro Montagna, affascinante critico gastronomico, esperto nel Quinto Sapore, il misterioso Umami. I due lavorano insieme senza parlarsi da circa dieci anni, da quando l’uomo non si presentò il giorno delle loro nozze. Alessandro, da lungo tempo, cerca di riavvicinarsi ad Anna, inviandole ogni mese una lettera con le sue scuse e un invito a cena, mentre Anna si complica la vita, alle prese con Luigi Policastro, ex promettente scrittore di cui è invaghita. Le cose cambiano quando Alessandro, affetto da SLA, è costretto ad assumere, come assistente, il giovane studioso Matteo, mentre Anna si ritrova a dover badare, dopo la morte del fratello Bruno, alla nipote diciassettenne Nina, affetta da disturbi alimentari. Le vite dei quattro personaggi si incroceranno quando Matteo preparerà per Nina una cena a base di Umami e, forse, proprio grazie al Quinto Sapore, inspiegabile quasi quanto l’amore, tutto si risolverà per il meglio.

Social Pomodoro

Un film di : Fabrizio Borni con Claudio Sciara e Laura Allegrini

 

Può un pomodoro avere più follower di un’influencer? Se il pomodoro è social, si.

Una domanda apparentemente bizzarra, che racchiude il senso di un’esistenza “social ma non sociale”, in cui il “mi piace”, da semplice apprezzamento favorevole, diventa unità e strumento di misura del proprio valore personale. “Convergenze parallele”: le due parole che meglio sintetizzano l’evoluzione dei mondi e dell’approccio dei due personaggi: da un lato abbiamo Marco, che per lavoro fa il fattorino (consegna pizze) ripreso nel più quotidiano dei gesti, come fare la spesa in un mercato del suo quartiere mentre rientra a casa, una casa popolare come tante, con le notizie del TG in sottofondo a raccontare dello sfruttamento dei braccianti per la raccolta dei pomodori. Dall’altro lato invece c’è il mondo dell’influencer Veronica, ripresa mentre svolge il suo lavoro, fatto di selfie, di case dotate di ogni confort, costruite e arredate secondo le mode del momento. 

Un primo passo verso la convergenza dei mondi paralleli viene fatto con l’apparentemente innocua condivisione di Veronica della foto di Marco di un pomodoro, usata per il suo profilo social perché “più bello di me”. Il successo del “social pomodoro” è tale da non lasciare indifferente nemmeno Veronica che,da una prima frequentazione per pure ragioni opportunistiche, aprirà le porte della sua casa a Marco condividendo con lui la sua cena, dopo averlo riconosciuto nel fattorino che le ha appena consegnato la pizza.Il rap di Mada 167 chiude la storia, a ricordarci che i social non sono il male, ma l’uso che se ne fa a volte può esserlo.

Stato di ebrezza 

Agenti Film Locandina Poster.png

PRODUZIONE: Toed film  in collaborazione con Stemo production
PRODUTTORE: Claudio Bucci
REGIA: LucaBiglione

SCENEGGIATURA: Luca Biglione e Maddalena De Panfilis

 

Tratto da una storia vera

“Affetta” da comicità compulsiva, alcolizzata e dipendente da psicofarmaci, Maria Rossi finisce in un ospedale psichiatrico, iniziando un percorso doloroso e complesso per vincere le dipendenze. Quando si è ormai convinta che per lei non ci sia più nulla da fare incontra un'altra paziente, Beatrice, una ragazza psicologicamente delicata, con un passato disgraziato e un presente anche peggiore. Le due da subito formano un sodalizio tenero quanto surreale, che permetterà loro di fare ogni giorno dei passi in avanti, verso la via d'uscita dal tunnel in cui sono finite. Stato di ebbrezza è una storia vera, una storia di sofferenza, di smarrimento della propria identità, ma anche di grande speranza e conforto. E’ un messaggio di denuncia di un problema fortemente sottovalutato, specialmente i giovani, ma allo stesso tempo una testimonianza reale che dall’alcolismo se ne può uscire se adeguatamente supportati da strutture sanitarie efficienti. E’ il racconto toccante e commovente di come i rapporti umani, la condivisione dei problemi, la vicinanza della famiglia siano l’elemento indispensabile per uscire dall’isolamento e dall’emarginazione.

PREMI:

FESTIVAL DEI CASTELLI ROMANI-72' edizione  (2019)

  • miglior regia:  Luca Biglione

  • miglior attore: Andrea Roncato

  • miglior attrice: Elisabetta Pellini

FESTIVAL DI SALERNO - 2019

  • miglior film 72' edizione

FESTIVAL DI SIENA -23' edizione  (2019)

  • miglior produttore: Claudio Bucci

  • miglior film

Matricola enpals

Un film scritto e diretto da Fabrizio Borni

Un docufilm che racconta la storia di una professione, quella dei fotografi di scena, un tassello che completa l'enciclopedia immaginaria delle arti e delle professioni del Cinema. Un racconto a volte nostalgico, romantico, scritto e diretto da Fabrizio Borni, figlio di Sandro Borni. Raccoglie una serie d’interviste e testimonianze di esperti di cinema e di fotografia, tutte unite da una voce narrante che racconta, in un viaggio immaginario, la vita e la carriera di Sandro Borni, tra i set di Totò, Monica Vitti, Bud Spencer, Nanni Moretti e Francesco Nuti. Una professione che pare oramai scomparsa, ma in realtà scopriamo che niente finisce e tutto si trasforma.
Vediamo come oggi, invece, c'è spazio per i giovani che vogliono fare questo meraviglioso lavoro. I fotografi di scena, amati dagli attori e soprattutto dalle attrici, lodati dai registi per testimoniare la loro vita sul set, sono maestranze necessarie ai produttori per la promozione e la vendita del film stesso. Rappresentano un ruolo indispensabile per la diffusione della cultura cinematografica. Nel panorama culturale odierno, la velocità è un imperativo dei processi produttivi, non si riesce a percepire l'importanza della “lentezza”. Allo stesso tempo la grande tecnica e precisione sono le caratteristiche professionali dei fotografi di scena: personaggi discreti, senza troupe, né reparto, mai premiati ufficialmente, ma a cui il Cinema italiano e tutti noi dobbiamo molto.

PREMI:

FESTIVAL DI MONTECATINI -72' edizione  (2021)

  • miglior produttore: Claudio Bucci

  • miglior regista documentari: Fabrizio Borni

DOLCEMENTE COMPLICATE

Dolcemente Complicate

Un film di Angelo Frezza e Rosario Petix

ATTORI PRINCIPALI :Angelo Orlando, Erika Blanc, Adolfo Margiotta, Francesca Nunzi, Francesca Rettondini, Eleonora Ivone, Mariella Fenoglio, Roberto Posse e Annalisa Favetti

Il dottor Edmondo Giannini è uno psicologo, una persona dedita all’ascolto dei problemi degli altri per vocazione ma che al momento è in crisi. La moglie lo ha lasciato dopo anni di matrimonio senza dire una parola. Il dottore cerca di rintracciarla al cellulare ma a rispondere c’è sempre una segreteria telefonica. Questo lo fa entrare in crisi.

La storia si sviluppa attraverso una linea orizzontale ( quella dello psicologo ) che fa da supporto al susseguirsi di sedute terapeutiche di donne che affrontano problematiche proprie del nostro tempo. Il viaggio di una figlia e della madre malata, alla ricerca di una “CURA” desiderata e trovata in una clinica Svizzera: due donne legate dall’amore e da una complicità messa a dura prova da due differenti concetti di VITA. La moglie di un donatore di organi ricercata e trovata da un politico cinico e spietato al quale è stato trapiantato il cuore di suo marito: il Politico farà una scoperta che “annullerà” tutte le sue certezze. La storia di una donna che combatte la malattia della propria madre, l’alzheimer: Ogni giorno le porta quelli che erano i loro cioccolatini preferiti, nella speranza di far riaffiorare in lei i ricordi. Il terapeuta farà superare il senso di colpa di queste donne, mentre una simpatica quanto spavalda segretaria aiuterà lui ad affrontare i suoi problemi personali.

La danza nera

Un politico (un sindaco brillante e benvoluto dai suoi concittadini, candidato alla Camera) si scontra con una ballerina laureata, delusa e controcorrente. LA DANZA NERA è un progetto cinematografico che nasce da una serie di riflessioni socio-culturali sulla contemporaneità italiana esposte alla spettatore attraverso le vicissitudini dei protagonisti della vicenda, Manola e il Sindaco. Manola è una trentenne del sud che vive in una situazione precaria e avvilente: lavoro zero; soldi zero; prospettive zero; Manola è orfana ed è costretta a vivere in uno scompartimento abbandonato, vita poetica ma senza riscaldamento né acqua corrente; Manola danza e si perde nel suo mondo. Il sindaco è un Politico, un uomo “emblema” della seconda Repubblica. Egli è molto amato dai suoi cittadini, così amato che il partito (nel corso del film non sapremo mai di quale partito si tratta) ha deciso di candidarlo per le prossime elezioni alla Camera dei Deputati. Egli dispensa favori a destra e a manca e in cambio riceve ogni sorta di privilegio. Il sindaco è una persona “normale” e per questo non disdegna abiti eleganti, auto lussuose, ristoranti di classe e, soprattutto, la compagnia delle belle donne con cui è solito intrattenersi. Il sindaco ha una moglie che lo ama alla follia e una figlia che lo adora. Il sindaco non aveva mai conosciuto la paura e, per questo, quando Manola lo sequestrerà, egli vivrà un'esperienza che lo segnerà per sempre. La politica è da anni al centro degli interessi degli italiani che stanno reagendo in modo bizzarro alla pressione mediatica. La politica sta diventando sempre più “Spettacolo” e sempre meno “Arte del Governare”. Il populismo e l'astensione hanno preso il posto dell'impegno sociale e dell'attivismo ma alla base dei discorsi politici ci sono sempre gli stessi concetti: l'eterna lotta tra i conservatori e i rivoluzionari. LA DANZA NERA fra il vecchio e il nuovo è come la lotta fra due forze contrapposte: si lotta per ottenere la conservazione o il cambiamento e i nostri personaggi danno vita a una danza violenta. Manola è una donna speciale, ma è ribelle, spesso violenta: la vita non ha risparmiato nulla alla sua giovane età e tanto più diventa adulta tanto più la vita le si rivolta contro. Manola, stretta nella morsa della sopravvivenza, dell’arte negata e della dignità sopraffatta, compie un atto estremo: sequestra il Sindaco del Paese che diviene ai suoi occhi il Simbolo e il Rappresentante della decadenza della realtà in cui, senza scelta, si è nati e ci si trova a vivere. E’ davvero lecito rispondere al disagio con la violenza? Oppure è preferibile conservare un atteggiamento calmo e costruttivo come fa il Sindaco? Gli intensi dialoghi tra il Sindaco e Manola apriranno una riflessione su questo interrogativo. Manola e il Sindaco parlano spesso di etica e di morale, dell'odio che la generazione dei trentenni e quarantenni italiani nutre nei confronti delle autorità e LA DANZA NERA utilizza questo aspetto per creare uno Snuff Movie, un’ opera cinematografica avvincente e piena di suspense che si affranca da una dimensione propriamente sociologica e culturale per diventare un thriller mozzafiato. Contrariamente a quanto accadde in Italia nel Caso Moro, il Sindaco sarà salvato e l’ordine sarà ristabilito.
Ma chi ha veramente vinto?

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Good Vibes

Good vibes

Alessandro, un ragazzino di 12 anni trova, sul luogo di un incidente, un cellulare contenente un’applicazione che permette di avere la copia del telefono di chiunque: basterà inserire il numero di chi si desidera «spiare». Dopo un primo momento di gioco, Alessandro userà il dispositivo per vendicarsi di Tony, il bullo della scuola, che da tempo lo ha preso di mira. La sua rivalsa, ha conseguenze gravissime e termina con un incidente che porterà alla morte di Tony. Alessandro, capendo l’immenso e incontrollabile potere che deriva da una conoscenza senza limiti dei segreti più intimi di ogni persona, decide di disfarsi dell’oggetto e insieme ad una confessione anonima lo lascia sul cruscotto dell’auto di Piero, un poliziotto. Quest’ultimo, credendo ad uno scherzo, userà il telefono per spiare Fabiana, la moglie, scoprendone una relazione extraconiugale che lo condurrà lentamente ad impazzire di gelosia. Dopo avere ucciso Fabiana, Piero si toglierà la vita e Gianni, l’amante avvocato, si approprierà del telefono convinto di poterlo usare per ottenere una riabilitazione professionale. Nelle pieghe delle molte informazioni utili per diventare finalmente l’avvocato di successo, che il padre avrebbe sempre voluto, Gianni scopri dei loschi affari di Stefano, il fratello, e lo minaccia. Il conflitto tra i due fratelli terminerà con la morte di Gianni da parte di un Killer assoldato da Stefano. Mirko, il killer, userà il telefono per cercare di salvare se stesso da una situazione compromessa da tempo a causa del suo amore con Tina, la figlia del boss per il quale lavora. Purtroppo ogni tentativo sarà vano e il dispositivo misterioso verrà conteso tra il boss e Sarni un politico senza scrupoli che alla fine riuscirà ad impadronirsene. Sarni è all’apice dell’esaltazione, sa che il vero potere, oggi, è costituito dall’accesso alle informazioni. Nulla gli verrà più precluso, a meno che il destino e le Good Vibes del fantastico apparecchio non lo portino a perdere il controllo. Il film si chiude come è iniziato, con un incidente, un telefono a terra e un ragazzino che sta per raccoglierlo, ma forse questa volta qualcosa cambierà, forse qualcuno può imparare dagli errori, o semplicemente non tutte le scelte vanno nella stessa direzione…

Lockdownlove.it

Un film di Anna Marcello

Scritto da Anna Marcello, Anna Elena Pepe, Luca Guardabascio. Prodotto dalla ToedFilm

Il lockdown ci ha messo tutti alla prova. Ognuno ha cercato di sopravvivere come poteva. Per Sabrina e Maria una soluzione è stata fare insieme lo smartworking da casa, senza che il loro capo lo sapesse, ovviamente.

Un giorno, a insaputa di Sabrina, Maria la iscrive a Lockdownlove.it, una chat su cui si organizzano dei party di GRUPPO a casa, ma super esclusivi (a detta di Maria) e a cui si può partecipare solo dopo aver mandato un tampone negativo! L’occasione perfetta arriva la sera in cui Giorgio, il marito di Sabrina, è impegnato per una “cena” di lavoro molto importante... Gli ospiti invitati da Maria non saranno proprio quelli che Sabrina si aspettava. Da uno shock iniziale cominciano una serie di divertenti malintesi che porteranno progressivamente la nostra protagonista, trascinata dall’amica disinibita, a lasciarsi andare. Contemporaneamente si scopriranno anche alcuni scheletri nell’armadio di Giorgio. La storia inizia come una comedy e diventa progressivamente più dark. Una coppia, a causa delle dinamiche innescate dalla pandemia, perde il proprio finto equilibrio e va fuori controllo travolta da un vortice di ipocrisie, realtà, finzioni e tradimenti. I due, forse ancora innamorati, non sanno più come ritornare indietro. Lockdownlove.it è una storia divertente a sfondo amaro e con un forte contenuto sociale che porta allo scoperto tanti meccanismi sbagliati che condizionano la coppia contemporanea.

PREMI:

FESTIVAL DI MONTECATINI: (2021)

  • miglior attore: Vincenzo Bocciarelli

  • miglior colonna sonora: Jason Piccioni

FESTIVAL DI SIENA: (2021)

  • miglior attore mensione speciale: Vincenzo Bocciarelli

  • miglior attrice: Anna Marcello 

LOCKDOWNLOVE
La sincerità

La sincerità

Un film di  Charles Guérin Surville

 


Per sedurre Louise, una giovane attrice, Jean decide di girare un film. Invita a unirsi a lui Mia e Alma, due muse ispiratrici, Jimmy, un famoso pianista jazz e Guillame, un filosofo, suo amico di vecchia data, che porta con lui Charleyne, una brillante neuroscienziata. Giorno dopo giorno, il team ragiona sulla sceneggiatura del film.
Subito però sentimenti, emozioni e creatività delle persone eclissano i personaggi che dovrebbero interpretare… come se la sincerità dovesse nascere dalla finzione.

Qualcosa brucia ancora

Un documentario di Daniele Gangemi.

Mario Venuti è uno dei più importanti cantautori siciliani viventi ed ancora in attività. Nato a Siracusa nel 1963, la sua carriera nel campo della musica inizia alla fine degli anni settanta, quando, accompagnato dall'amico Tony Carbone, suona a Catania in diverse cover band (arrivandosi ad esibire anche per i militari statunitensi di stanza alla base di Sigonella) fino al 1982, anno in cui, assieme ai fratelli Gabriele e Luca Madonia, i due amici fondano i “Denovo”. Il sodalizio artistico fra i quattro durerà meno di un decennio e, nel 1990, con all'attivo quattro album, un EP, centinaia di concerti e consensi di pubblico e critica, i quattro decidono di porre fine all'esperienza dei Denovo. Quattro anni dopo, nel 1994, Mario Venuti debutterà come solista: sarà solo l’inizio di una lunga e fortunata carriera, durante la quale realizzerà tra l’altro ben dieci album ed una raccolta. “Qualcosa brucia ancora” , come il titolo di uno dei suoi brani di maggiore successo, vuole essere l’occasione cinematografica per ripercorrere questi più di quarant’anni di vita, musica, passione ed aneddoti, alla scoperta del musicista e, forse soprattutto, dell’uomo. Un viaggio in punta di piedi tra le pieghe del tempo e dei ricordi lungo la linea impercettibile del destino che ha voluto accompagnare Mario Venuti in questo viaggio meraviglioso nel mondo della musica e dello spettacolo. Lo spettatore potrà infatti sentire direttamente dalla voce del cantautore, intervistato in esclusiva per l’occasione in modo scrupoloso ed esaustivo, tutto ciò che ha caratterizzato questo percorso professionale e di vita, ciò che l’ha segnato di più, chi l’ha accompagnato e come ha vissuto questi anni ed ogni singolo avvenimento importante. Un racconto lontano dall’ipersensazionalismo mediatico tipico dei giorni nostri, ma condotto con estremo rispetto del vissuto personale e professionale, attraverso la ricerca di una narrazione estremamente raffinata ed elegante, con un’attenzione speciale anche verso chi ha condiviso con lui, anche solo in parte, con infinito affetto, amicizia e stima questi anni. Tutto all’insegna di uno stile e ad un’estetica sobria, classica e rigorosa, che possa rendere onore alla storia di quest’uomo e professionista speciale senza però mai sovrastarla. Un viaggio unico attraverso il tempo e gli eventi che lascerà spazio sia visivo, con lunghe e lente carrellate in soggettiva realizzate con la tecnica suggestiva e ricercata del “camera-car” , che narrativo, attraverso aneddoti e rimandi sempre originali ed avvincenti, anche alla città in cui il cantautore siciliano ha scelto di vivere, quella che negli anni ‘90 fu ribattezzata mediaticamente “La Seattle d’Italia”: Catania, elemento cardine ed imprescindibile dalla narrazione della sua vita. A ciò si aggiunga una selezione meticolosa ed esclusiva all’interno de vasto materiale che compone l’archivio personale dell’artista, scoprendo e mostrando documenti spesso unici ed inediti che rappresentano un’anteprima assoluta per il pubblico. L’opera in più si avvale come colonna sonora delle irrinunciabili musiche, edite e non, del cantautore siciliano, dall’epoca delle prime incisioni con i Denovo ad oggi, come ulteriore strumento ed occasione di narrazione di ciò che è e rappresenta l’uomo e la sua musica all’interno della nostra storia in primis e di quella musicale in generale in seconda, ma imprescindibile, battuta.

Qualcosa brucia ancora
Una tela piena di colori

Una tela piena di colori

Un film di 

PREMI:

FESTIVAL DI MONTECATINI: 72' EDIZIONE (2021)

  • miglior attrice protagonista: Jessica Cortini

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